Edizione 2 – 2018/2019
La mafia non è un gioco
Il gioco è stato ideato e creato da noi ragazze della 2° A sul Bertacchi per il concorso di Libera, contro la mafia, in ricordo di Paolo Cereda.
Il titolo “la mafia non è un gioco” è tratto dal ritornello di una canzone scritta dal nostro professore per la Biciclettata Antimafia Organizzata da Libera. Essa è intitolata “Angeli di neve” ed è stata scritta per trattare il tema della mafia.
Abbiamo scelto questo titolo per far recepire ai bambini che tutto ciò che avviene all’interno della mafia non deve essere considerato uno scherzo ma che è un argomento da prendere seriamente.
Questo gioco ha lo scopo di far comprendere ai bambini più piccoli la differenza tra azioni corrette ed errate, così creando una capacità individuale di scegliere tra atteggiamenti positivi e negativi.
In questo gioco abbiamo voluto aggiungere un simbolo, il fiore, in onore della pizzeria “Fiore”, bene confiscato alla mafia qualche anno fa.
Il gioco si svolge con delle semplici regole: prima di tutto bisogna stabilire un giudice che dovrà distribuire i fiori e le monete e successivamente bisogna decidere, attraverso il lancio di un dado, l’ordine di partenza dei giocatori o dei gruppi.
Tirando un dado, si arriverà su una casella che può contenere il nome di un’azione buona oppure una negativa e, a seconda di ciò, verrà dato al giocatore un fiore come simbolo di comportamento corretto oppure una moneta come simbolo di comportamento scorretto.
Quando uno dei giocatori arriverà al bivio, il percorso sarà concluso, a quel punto bisognerà contare quanti fiori e monete sono state collezionate da ciascun giocatore. Se durante il gioco si sono collezionate più monete si andrà in prigione, diversamente se il giocatore ha più fiori andrà nel prato. A quel punto vengono tirati i dadi grandi. Su un dado sono scritte le pene da espiare per chi è in prigione e sull’altro i premi per chi è sul prato.






